MASSA LUBRENSE, SINISTRO MARITTIMO DI PUNTA BACCOLI: CONFERMATE LE NOTIZIE RIPORTATE IERI DAL NOSTRO GIORNALE

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Il comunicato ufficiale della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia in merito all’identificazione dell’imbarcazione “pirata”, che aveva investito un gozzo a Punta Baccoli,  venerdì 12, scaraventando in acqua i tre occupanti soccorsi dalla motovedetta SAR classe 800 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Capri, conferma i fatti come da noi descritto già nella giornata di ieri.

Ed in particolare  che la barca pirata, attualmente sotto sequestro, a Marina del Cantone ( abituale ormeggio di partenza ed arrivo dell’imbarcazione), è un “Allure 38 sweet life”, di dieci metri (limite per l’iimatricolazione), usata da una Società di Positano come charter, timonata da un ragazzo di giovane età.Le indagini della Guardia Costiera su delega della Procura della Repubblica di Torre Annunziata cercheranno di dare una risposta esauriente sulle modalità della collisione (buona la visibilità, al tramonto) e soprattutto i motivi che hanno portato l’irresponsabile comandante del charter a scappare dopo l’incidente.

Per l’occasione il Corpo delle Capitanerie di Porto raccomanda ” la massima prudenza nella condotta nautic ricordando il generale obbligo per tutte le unità di navigare con scafo in dislocamento e comunque a meno dieci nodi nella fascia di mare compresa tra i 200 e i 500 metri dalle coste a picco e i 300 e 1000 metri dalle spiagge”.

A tutto ciò aggiungeremo noi di rendere obbligatorio il test antidroga e alcomelico considerate la testimonianze di vecchi “lupi di mare” che parlano dell’abitudine dei conduttori dei charter, di fare uso di sostanze stupefacenti e di alcool per sopportare un carico di lavoro che li vede impegnati dalle 8.00 del mattino al tramonto ed oltre per frenetica attività, con più viaggi quotidiani.

A tutto ciò bisogna aggiungere l’assenza totale del personale dell’Area Marina Protetta impegnato ” a fare soldi”  con le boe d’ormeggio alle Mortelle e prossimamente a ridosso dell’Isca trasformata da eremo di lusso per Eduardo De Filippo a location di lusso, a discapito della tutela dell’ambiente e della salvaguardia della vita umana in mare.

Gaetano Milone

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